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La lirica malinconica di Vella Arena esprime altalenanti pulsioni sospese tra la vita e la morte in una sorta di danza atavica che caratterizza da sempre il tormentato cammino dell'uomo. La sua poetica - mai banale - è fatta di lacrime e di gioia, di sacro e di profano, di odio e di amore, descrivendo così con rapidi tocchi la complessità della condizione umana in tutte le sue preziose sfumature. "Per non dirti no" tocca le corde più profonde dell'animo umano. L'autrice non ama dire molto di sé, preferisce che siano i suoi versi a parlare. Di Vella Arena, il suo intenso alter ego, la poetessa scrive: "Molto spesso la guardo allo specchio. Ha la sua età e, adesso, un bagaglio di emozioni... belle o brutte che siano non importa. Sa che non mai è cambiata, ma solo cresciuta. Lei, io, Vella Arena".